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ReviewJune 11, 2013SpazioRock

Goo Goo Dolls
Magnetic


2013, Warner Bros
Rock

Un'attrazione irresistibile verso un sound intenso e benefico...

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 11/06/13

"We keep heading in the same direction
You become my own reflection
Is that your soul that you're trying to protect
I always hoped that we would intersect"


Negli ultimi mesi abbiamo ascoltato frequentemente "Rebel Beat", l'ultima hit marchiata John Rzeznik, carica della giusta enfasi e del rinnovato ritmo che la star di Buffalo sta generosamente tentando di imporrre alle proprie produzioni. Ma essa è solo il preludio, l'anticamera dell'oblio armonico che la la ricerca della felicità genera perpetuamente. Finalmente è possibile risvegliarsi dal torpore invernale e riscoprirsi vivi e pronti a tutto: la volontà e la giusta musica sono le chiavi che abbiamo a disposizione.

Ecco quindi l'occasione imperdibile di comprendere quanto l'ambiente positivo e la scoperta di nuovi stimoli artistici possano influenzare così largamente il lavoro di tre professionisti che da decenni solcano studi di registrazione e palchi. Johnny, Rob Takac e Mike Malinin ne hanno percorsa di strada, da quando, ragazzi, vaneggiavano galleggiando tra le sonorità ruvide ma accoglienti del loro indefinibile post-Grunge zuccherato di Punk. Ma la professionalità si nota spesso nel sapersi rinnovare, con uno stile caratteristico e con un impatto emotivo che scioglie qualsiasi amante della buona musica.

Tale occasione imperdibile è "Magnetic", decimo album dei Goo Goo Dolls: delle divinità negli States, delle meteore in Europa, dove li si ricorda quasi esclusivamente per hit millenarie come "Iris" o "Slide". Il disco, dalle risonanze molto radiofoniche e corali, è il risultato di un periodo di riflessione e di rivoluzione, in cui John, la mente della band, ha fatto della collaborazione, della riscoperta di valori dimenticati e dell'entusiasmo, elementi basilari su cui costruire nuovi orizzonti.

"Magnetic" è l'uscita dalla tetra galleria musicale imboccata con il precedente "Something For The Rest Of Us", carico di rammarico e commiserazione: con i suoi accostamenti delicati tra sfumature armoniche potenti ed essenziali, il nuovo album si avvicina molto alla bellissima opera che fu "Dizzy Up The Girl", da cui ricava qualche riferimento testuale e ricama nuove trame acustice, notevolmente elaborate anche grazie agli infiniti spunti che la tecnologia digitale offre. Tra le numerose power ballads registrate, si consiglia quindi l'acuto ascolto di "Come To Me", filastrocca alla quale il frontman è molto legato, e delle notevoli "Slow It Down" e "More Of You", due cavalcate tra emozioni e semplicità cantate con passione e devozione.

Nonostante i brani si assomiglino tra di loro per consonanza stilistica e tonalità monotona, i cori ricercati, il ritorno di Robby al microfono per qualche minuto e la cornice illuminante e colorata del classico stile Goo Goo Dolls, conferiscono a "Magnetic" un'attrazione irresistibile verso un sound intenso e benefico, frutto di ricerche accurate e di esplorazioni artistiche degne di lode.

"Hey you, look around
Can you hear that noise, it's a rebel sound
We got nowhere else to go"


Our rating: 8

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