Goo Goo Dolls, ‘Magnetic’

NewsMay 27, 2013Rockol

I Goo Goo Dolls tornano sulle scene musicali con un nuovo disco: “Magnetic”. La band di Buffalo, nata nel 1986 grazie a John Rzeznik, cantante e chitarrista che con il bassista Robby Takac e il batterista Mike Malinin compone il gruppo, lasciatasi alle spalle l’enorme successo di “Iris”, brano del 1998, ha pubblicato undici tracce “positive ed energiche”, come ci ha raccontato lo stesso John in occasione del suo passaggio italiano. “Ho scelto il titolo 'Magnetic' perché ho ricevuto una chiamata dal mio manager, mi ha detto: ‘Scegli un titolo per il disco, assicurati che sia di una sola parola, che sia semplice’. Mi è venuta subito in mente ‘magnetic’. Non c'è una grande storia dietro. Quando mi sono trovato a riflettere su quale potesse essere il mood dei brani del disco ho pensato alla positività, alla leggerezza, alla capacità di farti entrare subito nella giusta atmosfera e 'magnetico’ era il vocabolo che funzionava alla perfezione per racchiudere tutto questo”, afferma il cantante. “Ho scritto il disco tra New York, Los Angeles e un altro paio di posti”, prosegue Rzeznik, “Mi sono avvalso della collaborazione di alcuni musicisti, abbiamo lavorato insieme per creare i pezzi. C'è una prospettiva diversa in questo album rispetto a ciò che ho scritto prima in quanto, questa volta, la musica è data da una serie di combinazioni di opinioni differenti, raccolte grazie ai pareri degli autori che hanno scritto i pezzi con me. L'ispirazione, anche per le nuove canzoni, è arrivata da ciò che vivo quotidianamente e dall'essere in un posto migliore nella mia testa. La nostra musica prende vita così”, racconta l’artista. Il primo singolo estratto da “Magnetic” è “Rebel beat” e John ci racconta com’è nato il brano: “Camminavo in una strada di New York e c'era la via completamente bloccata. Si stava svolgendo una festa, c’era talmente tanta gente che si faceva fatica a passare. L’evento mi ha dato l'ispirazione per scrivere la canzone, immaginando di voler essere parte di tutto questo”, dice ancora il musicista. “Sento che questo disco è passo positivo in avanti nella nostra carriera, sicuramente. I produttori che hanno collaborato al nuovo album sono davvero in gamba, talentuosi, lavorare insieme è stato molto divertente. Gregg Wattenberg ha scritto con me la maggior parte dei brani mentre con Rob Cavallo avevo già collaborato tempo fa ed è stato divertente tornare a lavorare insieme, John Shanks, è un compositore eccezionale, con lui c'è stata una sessione intensa. Siamo davvero fieri dei nuovi brani. E’ come se questo nuovo disco fosse una seconda opportunità”, sostiene Rzeznik. I Goo Goo Dolls sono una band da più di vent’anni: “Il segreto per essere una band da così tanto tempo sta nel rispettare reciprocamente i bisogni, definire precisamente i ruoli di ciascuno e quando le cose diventano difficili, ignorarsi, è l'unica soluzione che funziona. C'è stato un grande cambiamento nella musica. Penso che internet abbia contribuito molto, ovviamente. C'è talmente tanta scelta ora, moltissimi stimoli che arrivano da direzioni differenti. La chiave di tutto è il cambiamento della gente in merito alla fruizione della musica stessa. Io sono stato influenzato da altra musica, dai film , dai libri, dalla mia educazione e cose del genere. Mentre oggi si è bombardati da migliaia di stimoli che provengono da ogni parte del pianeta. Forse è un po’ troppo”, dice John. Attualmente i Goo Goo Dolls sono in tour negli USA: “Stiamo facendo un grande tour negli States con i Matchbox 20. Dopo non sappiamo quali saranno i nostri piani. Mi piacerebbe molto tornare a suonare in Italia, è passato molto tempo dall’ultima volta. I concerti sono sempre divertenti, cerchiamo di avere il massimo contatto con il pubblico e di farlo sentire parte dello show. Proviamo ad eliminare il livello che separa noi che suoniamo sul palco e loro che ci guardano dal basso”, sostiene l’artista. “Per quanto riguarda i nostri progetti futuri, stiamo a vedere come va il nuovo lavoro. Fai uscire un disco e speri che alla gente piaccia, che si possa identificare con ciò di cui parli e che canti nei brani. E se le persone non si sentono coinvolte, scrivi un altro disco. Possiamo fare solo in questo modo”, conclude il leader dei Goo Goo Dolls.

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